COMUNICATO STAMPA
OLTRE LO SCHERMO
IL PUBBLICO DEI MINORI TRA CONSUMO TELEVISIVO E CULTURA DIGITALE
L’incontro di studi organizzato da Corecom Sicilia e Università degli Studi di Palermo
PALERMO, 31 MAGGIO – L’informazione locale è il vero plus delle tv locali, reale risorsa strategica attorno alla quale viene ideata e realizzata la maggior parte della produzione televisiva. In questo quadro, i bambini non sono più audience di interesse per gli editori e i direttori di testata.
È quanto è emerso all’incontro di studi “Oltre lo schermo. Il pubblico dei minori tra consumo televisivo e cultura digitale”, organizzato dal Corecom Sicilia e dall’Università degli studi di Palermo, che si è svolto allo Steri di Palermo.
Secondo lo studio della ricercatrice Ilaria Ventura Bordenca, in un quadro di forte crisi economica, riassestamenti aziendali e conseguenze del passaggio al digitale terrestre, i responsabili delle tv siciliane sono concordi nel ritenere che la vera offerta, per oggi e per il futuro, è garantire l’informazione sulle notizie locali, non solo a livello regionale ma anche iper-locale: fatti di quartiere, di città, di strada, di area provinciale.
Ma in un’offerta che complessivamente predilige l’informazione, lo sport e i talk show con ospiti, sempre a dimensione locale, il pubblico è dichiaratamente adulto, sopra i 30-40 anni. Pochi giovani quindi seguono l’emittenza locale, soprattutto in un contesto di amplissima offerta culturale su tutti i canali del digitale terrestre e del satellitare.
“Per uscire dalla crisi però – sottolinea Ciro Di Vuolo, presidente del Corecom Sicilia – bisogna investire su qualcosa di nuovo, di inedito. Si può fare molto per i più piccoli, ma serve la volontà degli editori di rischiare e puntare lì dove c’è attualmente un vuoto”.
In un quadro di forte concorrenza e alti costi per produrre programmi ad hoc di qualità, quasi nessuna delle tv siciliane al momento realizza programmi dedicati ai minori o pensati con e per loro, se non in pochissimi casi e sempre in collaborazione con le scuole. È infatti tramite il filtro delle istituzioni scolastiche o delle associazioni sportive e musciali che tendenzialmente i ragazzi entrano nel circuito delle tv o come autori-ideatori (ad esempio, per i tg dei ragazzi) o come partecipanti (in dibattiti su temi di attualità, quiz game, talent show).
L’idea per il futuro potrebbe essere quella di recuperare quello che accadeva fino agli anni 90 quando alcune emittenti riuscivano a trasmettere cartoni animati e a produrre, in qualche caso, programmi contenitore pomeridiani.