Catania – Un simpaticissimo parroco affisse una volta un cartello all’ingresso della chiesa. C’era disegnato un telefonino e c’era scritto: “Con Lui non ci parli così”. Il messaggio, incisivo, era naturalmente rivolto ai fedeli. Perché ai preti di parrocchia, invece, il telefono serve, eccome se serve. E suona a ripetizione, tra una richiesta di celebrazione di matrimonio, un’estrema unzione, un battesimo, una prima comunione. Ne sa qualcosa don Pietro Galvano, vulcanico prete che si divide tra i doveri nella sua parrocchia Beato Padre Pio da Pietralcina, a San Giorgio, e l’incarico di presidente della Caritas diocesana.
Qualche giorno fa il telefono della parrocchia di colpo smette di suonare. Padre Piero intuisce che quella strana quiete non dipende dal volere divino, ma dal volere della Wind telecomunicazione, il gestore che senza motivo alcuno aveva deciso di recidere il “cordone ombelicale” tra parrocchiani e parroco. Questi contatta Wind e confida in un “miracolo” che però non avviene, nonostante le bollette telefoniche puntualmente pagate. Don Piero decide allora di adire le vie legali, terrene ma efficaci. Immediatamente l’avvocato Francesca Tambasco, del settore difesa dei consumatori dello studio legale Di Paola & Partners – che presta alle Parrocchie l’attività professionale a titolo gratuito – ricorre al Corecom Sicilia, che ordina immediatamente alla Wind di ripristinare la linea telefonica.
Sebbene non si possa parlare di danni, sicuramente la parrocchia di San Giorgio ha subito un disagio che andava indennizzato. E così, innanzi al Corecom Sicilia in sede di conciliazione, la Wind ottiene il perdono per il peccato commesso, pagando per penitenza un obolo di 450 euro a titolo di indennizzo, oltre allo storno della bolletta telefonica relativa al periodo. Nonostante il lieto fine, non possiamo però non rivolgere un pensiero a tutti coloro che ricevono arbitrari distacchi della linea telefonica talvolta utilizzata – vedi anziani e malati – per motivi urgenti e inderogabili.
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