COMUNICATO STAMPA
NUOVE SFIDE PER LA TELEVISIONE PUBBLICA E LOCALE
Al convegno organizzato dal Corecom Sicilia e dall’Università degli Studi di Palermo il ragionamento è stato incentrato sulla qualità, del servizio e dei contenuti
PALERMO – Non esiste ragionamento sulla televisione del futuro che può prescindere dalla qualità. È questa la parola chiave che è emersa nel corso dei lavori del convegno organizzato dal Corecom Sicilia e dall’Università degli Studi di Palermo, “Nuove sfide per la televisione pubblica e locale”. Qualità del servizio pubblico, qualità dei contenuti a tutela dei minori, qualità dei palinsesti per l’evoluzione delle televisioni private locali.
“Le emittenti private locali sono troppe – ha detto il presidente del Corecom Sicilia, Ciro Di Vuolo. – Un numero così elevato è anacronistico. Anche perché non si può più pensare che il contributo pubblico possa sostituire una politica economica concorrenziale. Pluralità non vuol dire che l’informazione arriva da tante emittenti differenti ma è piuttosto sinonimo di buona informazione, che guardi soprattutto ai territori di competenza. È sui palinsesti dunque che si deve ragionare”.
Nella sessione del convegno dedicata alle emittenze televisive locali, si sono confrontati editori, giornalisti ed esperti di settore che hanno concordato sulla necessità di una riforma globale e organica che, come ha sottolineato Fabrizio Berrini, dell’associazione Aeranti Corallo, “possa restituire agli imprenditori la voglia di andare avanti”. Una necessità evidenziata anche da Confindustria Radio Tv: “Dopo sei anni di segno meno, un imprenditore non può resistere ancora a lungo in queste condizioni. Stiamo assistendo – ha detto Rosario Alfredo Donato – al definitivo tracollo del sistema”.
Si è parlato anche di esperienze innovative e di successo, come la web radio-tv di Ateneo dell’Università di Palermo, raccontata da Gianfranco Marrone, docente ordinario di Semiotica. Si tratta di una radio-tv che trasmette in streaming e on demand sul web, non solo per raccontare i fatti che accadono in ateneo e per il pubblico di ateneo, ma anche per dare voce agli esperti che raccontino il mondo, i fatti esterni.
Il segretario regionale dell’Assostampa Sicilia, Alberto Cicero ha sottolineato come oltre all’elevato numero, 110, molte delle emittenti televisive siciliane presentano “palesi situazioni di irregolarità lavorative e contributive”, così come denunciato da un’indagine condotta tre anni fa dall’Assostampa e messa a disposizione delle autorità competenti, compresa l’Antimafia nazionale. Cicero ha poi evidenziato, come “emblema di questa situazione di crisi, sia la paradossale vicenda di Antenna Sicilia, l’emittente numero uno in Sicilia, che sta per licenziare 16 fra tecnici e giornalisti”.