INFORMAZIONE E CULTURA: QUALI PROSPETTIVE?
Il successo ottenuto dalla puntata di Linea verde dedicata alla riserva naturale di Capo Peloro, Patrimonio dell’Unesco, trasmessa Domenica 8 agosto su Rai Uno, seguita da articoli sui giornali on line locali che hanno evidenziato le bellezze naturali e ambientali di questo prezioso territorio, il cui fascino è oltretutto amplificato dalle tradizioni storiche e dalle connesse vicende mitologiche che ne alimentano l’interesse, non può lasciare indifferenti e costituisce l’occasione per una riflessione che dovrebbe coinvolgere oltre che gli operatori dell’informazione, anche le istituzioni regionali e i rappresentanti politici.
E’ opportuno partire da alcuni dati:
1) Il ruolo fondamentale e trainante che l’informazione può svolgere rispetto alla promozione del territorio regionale, sia in ordine alle sue caratteristiche naturali e paesaggistiche, sia rispetto all’ingente patrimonio artistico siciliano;
2) Il potere che l’ informazione può avere per la promozione delle attività produttive siciliane operanti in tali territori che per la loro bellezza sono frequentati anche da turisti stranieri;
3) La necessità di contribuire alla formazione delle nuove generazioni, che molto spesso non hanno sufficiente conoscenza dell’ingente patrimonio storico- artistico esistente in Sicilia.
4) I compiti che possono essere assegnati agli editori e che potrebbero essere determinanti nel progresso della Regione
Informazione, cultura e impresa sono tutte facce della stessa medaglia e su questo, nella mia qualità di Presidente del Corecom Sicilia ho posto, già, l’attenzione in diverse importanti occasioni, tra cui mi sembra opportuno ricordare il primo convegno sull’informazione del 24 aprile 2018, e il successivo del 3 dicembre 2019 – entrambi organizzati dal Corecom Sicilia – nel corso dei quali sono emerse le Linee guida per una legge siciliana sull’informazione.
Il ruolo dell’informazione appare strategico nello sviluppo culturale ed economico dell’isola e , in questo senso, il sistema radiotelevisivo pubblico e quello privato possono svolgere un ruolo importante.
Ciò in considerazione del fatto che la sinergia tra sistema radiotelevisivo pubblico e privato, editoria locale e istituzioni può produrre risultati positivi nel più ampio processo di promozione della Regione e delle sue caratteristiche. E’ in questo contesto che si pone la necessità di un intervento normativo regionale che nel finanziare in via immediata l’editoria locale si proponga anche obiettivi di lungo termine. Necessario sarebbe subordinare la concessione di contributi allo svolgimento di una informazione non solo di qualità ma anche funzionale alla promozione del territorio, con significative ripercussioni sulle attività produttive presenti nella Regione e sulla formazione culturale dei giovani.
La proposta già portata avanti dal Corecom non ha ancora trovato l’interesse della deputazione regionale, come appare auspicabile, ma resta, a mio avviso, una strada necessaria e inevitabile se si vuole favorire la crescita della Regione, che resta necessariamente connessa allo sviluppo delle attività produttive, alla promozione della tipicità dell’isola sotto i più svariati profili- da quello ambientale a quello agricolo – e alla crescita culturale del territorio. L’iniziativa legislativa si impone ove si ritenga necessario sostenere quell’editoria tradizionale, che è in grado di fornire quell’ informazione di qualità, oggi fortemente richiesta, ma messa in discussione dal mercato digitale e dalla presenza delle numerose piattaforme on line che condividano video e contenuti, pronti a erodere terreno e a prendere il posto della prima in un contesto privo di regole adeguate, malgrado i numerosi interventi normativi dell’Unione Europea.
La recente parificazione legislativa di tali piattaforme ( facebook, you tube, etc..) ai fornitori di servizi media audiovisivi tradizionali, con conseguente riconoscimento di pari diritti e obblighi, oltre a imporre agli editori tradizionali una riflessione sulle modalità di erogazione dell’informazione, rende ancora più necessario un intervento del Governo regionale e dell’Ars, diretto a valorizzare sia il rapporto con Rai Tre Sicilia, con la stipula di apposite e previste Convenzioni, sia a finanziare progetti, iniziative o format televisivi presentate dalle emittenti radiotelevisive operanti nel territorio regionale; e a promuovere, anche in sinergia con l’Assessorato Regionale competente, progetti di informazione sul patrimonio storico e artistico.