Articolo online su ANSA
PALERMO, 8 FEB – “La vigente normativa non appare, oggi, più adeguata alle nuove forme di comunicazione e ai media digitali perché la propaganda politica si svolge anche attraverso le piattaforme on line e i social”. Lo dice all’ANSA la presidente del Corecom Sicilia, Maria Astone. “Si pone il problema di garantire, come previsto per i mezzi di informazione ‘offline’ dalla legge 28 del 2000, a tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità e alle medesime condizioni, l’accesso agli strumenti di informazione e comunicazione politica forniti dalle piattaforme digitali in particolare Google e Facebook”, aggiunge la presidente che considera “necessario un intervento legislativo che ampli la portata applicativa della legge, adeguandola ai nuovi media e alle nuove tecnologie dell’informazione”. “Per sopperire al vuoto normativo nel 2018 – prosegue Maria Astone – sono state elaborate dall’Agcom e sottoscritte dai principali provider ‘le linee guida con le quali si conveniva di rispettare anche nel campo delle piattaforme digitali le regole previste dalla legge n. 28/2000′. Ma per quello che posso dire non sono arrivati i risultati sperati, dimostrando in questo modo l’impossibilità di affidare il controllo della par condicio ad un atto di autonomia privata”. “E’ necessario sensibilizzare i soggetti politici interessati a rivolgersi al Corecom, nel momento in cui ritengono che stanno per essere pregiudicate, o lo sono state, le loro posizioni in violazione della legge. Posso affermare – conclude la presidente del Corecom Sicilia – che sono ancora pochi coloro che si rivolgono a noi in questi casi, per questa ragione abbiamo avviato una campagna promozionale mirata alle funzioni per rafforzare il ruolo del Corecom nel territorio”.