Il Presidente Corecom Sicilia ha fatto il punto sullo stato di salute del settore
Crisi editoria, Astone: “Opportunità dai fondi Ue”
Sottolineata anche l’ urgenza di una legge di riforma del sistema
04/12Quotidiano di Sicilia(pag. 2)
Sezioni: Corecom Sicilia
Contenuto: PALERMO – “Per contrastare la crisi dell’ editoria in Sicilia serve una legge di riforma del sistema informativo locale”. È la proposta della presidente del Corecom Sicilia, Maria Astone, avanzata nel corso del convegno “Indagine AgCom 2018 e stato dell’ informazione in Sicilia. Quali regole?”, nella sala Mattarella dell’ Assemblea regionale siciliana su iniziativa del Corecom Sicilia, dell’ Agcom, della Regione Siciliana e dell’ Ars. L’ iniziativa rappresenta l’ ultima tappa del lavoro dei tavoli tecnici dedicati a giornalisti, editori di radio -tv e quotidiani costituiti dal Corecom Sicilia lo scorso maggio per fare il punto sulla crisi che attanaglia da anni il settore dell’ editoria nell’ isola. Dopo numerose audizioni ed incontri con i rappresentanti degli editori, associazioni di categoria e altri soggetti interessati, il Corecom Sicilia farà alcune proposte per arrivare ad una soluzione condivisa utile a superare le difficoltà del settore dell’ informazione regionale. Astone ha poi messo in evidenza la possibilità di fare ricorso ai fondi europei in base a quanto stabilito dalla politica di coesione 2021-2027 Ue già approvata. “Tra le priorità di investimento – ha spiegato – c’ è anche il sostegno alle piccole e medie imprese, e tra queste quelle creative come le aziende editoriali. La Regione Siciliana deve cogliere l’ opportunità offerta dal Fesr per attivare contributi utili all’ editoria locale. Per questo si dovrebbe istituire un’ unità operativa ad hoc presso l’ Assessorato regionale alle Attività produttive che segua pro getti e istanze”. “Si potrebbero finanziare così giovani imprese innovative – ha proseguito – e favorire l’ innovazione tecnologica di emittenti televisive o radiofoniche, anche on line, stampa quotidiana e periodica locale già esistenti. L’ accesso agli incentivi dovrebbe essere legato anche all’ assunzione di giornalisti, alla stabilizzazione dei precari e al rispetto dell’ equo compenso. Anche la promozione della comunicazione istituzionale negli enti pubblici regionali, nei comuni e nelle province – ha dichiarato Maria Astone – può essere favorita con una norma che preveda una voce obbligatoria dedicata all’ informazione negli affidamenti di appalti pubblici”. Secondo la Presidente del Corecom Sicilia altri capitoli di possibili interventi sull’ editoria potrebbero poi riguardare la formazione (inserendo tra le attività didattiche nelle scuole di un insegnamento dal titolo ‘Informazione sociale, politica, economica’; attivando progetti sulle fake news e la prevenzione dei fenomeni di ludopatia e cyberbullismo); il finanziamento di progetti di culturali e di inclusione delle emittenti televisive regionali; il sostegno alle edicole attraverso una convenzione con l’ Anci Sicilia che dia modo ai Comuni di utilizzare le rivendite di giornali anche per i servizi anagrafici. Nel corso dell’ incontro si è parlato del pluralismo dell’ informazione e tu tela degli utenti. Al tavolo dei relatori il vicepresidente e assessore regionale Gaetano Armao che ha parlato della strategia digitale della Regione siciliana, spiegando che entro il 2022 la Sicilia sarà la zona più digitalizzata d’ Europa. Il vicepresidente ha sottolineato come, grazie allo sforzo profuso per evolvere il sistema digitale, l’ Unione europea ha deciso di corrispondere alla Sicilia come “incoraggiamento” ulteriori 55 milioni di euro. Armao ha spiegato che la Sicilia sta puntando sull’ Agenda digitale perché si può dare l’ opportunità di trovare lavoro da svolgersi attraverso internet, così come già avviene in India e in Bangladesh senza che i giovani debbano abbandonare la propria terra di origine. Al tavolo dei relatori anche il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone che ha messo l’ accento sul fatto che tutti i giorni si assiste alla violazione della legge penale e in particolare dell’ articolo 114 del Codice di procedura penale che tratta del divieto di pubblicare atti e immagini coperti dal segreto. Calderone ha detto che è fondamentale che tutti indistintamente rispettino tale regola perché altrimenti l’ informazione rischia di diventare una giungla e un fenomeno preoccupante. Il convegno ha registrato anche gli interventi di Antonio Nicita, Commissario Agcom e Ugo Mattei, Presidente Comitato Rodotà Beni Comuni.